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Anna Rita Morelli uccisa dall?ex, così Domenico Ossoli ha preparato il delitto: «La spiava e registrava i loro dialoghi»

1 mese fa 17
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Un controllo ossessivo e maniacale quello che Domenico Ossoli, il 73enne che mercoledì mattina ha ucciso l’ex coniuge Anna Rita Morelli, 72 anni, a Fonte Nuova, esercitava sulla donna. E lei lo sapeva, così come i familiari che, tuttavia, non avrebbero mai pensato arrivasse a tanto. Eppure Ossoli era armato e nella sua casa a Ocricchio, frazione di Norcia, in Umbria, deteneva una pistola, la Beretta calibro 7,65 con cui ha sparato alla moglie. Non solo l’uomo aveva installato un rilevatore Gps sulla Panda rossa in uso alla donna (da qui la contezza in diretta di ogni suo spostamento) ma registrava puntualmente con il telefonino i loro dialoghi ogni volta che si vedevano.

I carabinieri durante la perquisizione nella villetta di paese da cui il 73enne, ex autista di pullman, era partito in auto prima dell’alba per dirigersi armato a Roma, hanno rinvenuto e sequestrato diversi supporti di memoria, pen drive e hard disk esterni, contenenti decine di conversazioni tra lui e Anna Rita. File ora al vaglio degli inquirenti. Erano tutti sistemati e catalogati con estrema cura e in ordine di tempo. Che uso voleva farne? L’ipotesi è che pensasse di estrapolarne alcuni in maniera strumentale nel corso della causa per la separazione la cui prima udienza si era svolta a marzo e per cui presto la coppia sarebbe dovuta tornare in aula davanti al giudice.

OSSESSIONE
O forse no: alcuni file, infatti, sarebbero retrodatati rispetto all’avvio del procedimento. Un’altra ipotesi è che semplicemente l’uomo nella solitudine di Ocricchio (i cui abitanti si contano sulle dita di una mano o poco più) passasse il tempo ad ascoltare e riascoltare quei dialoghi in modo compulsivo e a spiare dall’app del telefono i movimenti della donna distante duecento chilometri. Circostanze, se così fosse, che contribuirebbero ad avvalorare l’accusa formulata dalla Procura di Tivoli nei suoi confronti dell’omicidio volontario aggravato dalla premeditazione.

I militari hanno proceduto al sequestro, inoltre, dei pc e dei telefoni in possesso del 73enne. Nell’abitazione sarebbe stata trovata un’altra pistola diversa da quella del delitto, di cui aveva denunciato la detenzione ma che non poteva portare fuori casa. Stamani il pm chiederà la convalida del fermo. L’interrogatorio di garanzia sarà dunque fissato dal gip per domani o venerdì.

Sentito in caserma a Mentana mercoledì subito dopo il delitto dai carabinieri e dal pm Roberto Bulgarini Nomi del pool specializzato nel contrasto alla violenza di genere e ai danni delle donne, Ossoli ha dichiarato di non avere voluto uccidere sua moglie ma di averle solo voluto «sparare alle gambe», omettendo di raccontare però del gps e di come sapesse che la donna, quella mattina, fosse proprio lì in via Palombarese, nei pressi del veterinario da cui era appena uscita. Anna Rita era in auto, stava per impegnare l’incrocio dalla piazzetta su cui si affacciano anche l’ingresso di un centro anziani e del tabaccaio quando l’ex marito le è spuntato di lato all’improvviso a piedi aprendo il fuoco a bruciapelo. La donna colpita al deltoide sinistro è crollata con la testa accovacciata sul volante, lui è andato in tabaccheria dicendo con freddezza: «Ho sparato a mia moglie, chiamate il 112». Ma chi era Ossoli? Una vita alla guida dei pullman della ditta Troiani in giro per l’Italia e per il mondo, prima del Covid era stato messo alla porta da Anna Rita che aveva scoperto una relazione extraconiugale.

DR JEKYLL E MR HYDE
Una sorta di dottor Jekyll e Mister Hyde. A Norcia aiutava gli anziani e come volontario guidava il taxi sociale che li accompagna alle visite negli ospedali di Terni, Spoleto ma anche a Bologna a fare la dialisi. «Domenico per noi era una garanzia per la sua professionalità, una persona impagabile che si era messo a disposizione della comunità colpita dal terremoto, la situazione qui è ancora drammatica - dice Lorenzo Delli Grotti presidente dell’Auser Valnerina - quando ho visto la sua foto in tv e sentito quello che ha fatto sono rimasto choccato». Una telecamera dell’hotel “La Brocca” a 600 metri dal luogo del delitto lo inquadra mentre alle 8,37 arriva con la sua Panda grigia nel piazzale. La parcheggia e solo dopo 50 secondi - il tempo di preparare e caricare l’arma con nove colpi e riporla nel borsello - scenderà dal veicolo a passo spedito per raggiungere Anna Rita.

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