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La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 307. L'Iran continua a diffondere messaggi minacciosi che preludono a una reazione dopo l'uccisione del leader Ismail Haniyeh a Teheran. "La gang criminale sionista non rispetta alcuna regola o legge e sicuramente riceverà una dura risposta", ha tuonato il comandante dell'esercito iraniano. "Stiamo proseguendo verso la vittoria. Siamo preparati sia per la difesa che per l'attacco", ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Continua intanto l'azione diplomatica degli Usa, che hanno definito "mai così vicino" l'accordo per una tregua a Gaza. Intanto Hamas ha nominato il successore di Haniyeh alla guida del movimento: è Yahya Sinwar, il capo della fazione a Gaza e la mente del 7 ottobre, ricercato numero uno di Israele. Washington lo ha bollato come "brutale terrorista", pur riconoscendo che è lui a dover accettare la tregua nella Striscia. Il leader di Hezbollah, Nasrallah, ha annunciato che la risposta armata a Israele "sarà data insieme a Iran e Yemen".