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La pressione sale. E Torino, più di altri territori, sembra sentirla tutta.
Il costo dell’energia che continua a crescere, la stretta sugli ordini minacciati dai dazi, la difficoltà ad avviare nuovi progetti in un contesto globale che cambia velocemente. L’ultima indagine di Api fotografa un sistema produttivo sotto sforzo, che però non smette di muoversi. Nell’edizione di questa newsletter, che precede il grande convegno Top 500 realizzato con Pwc, proviamo a raccontare luci e ombre dell’economia torinese: dalle aziende che resistono e innovano, al caso Italdesign che riapre interrogativi sulla governance industriale. Ma anche le risposte della politica: Cresci Piemonte, il nuovo centro per l’intelligenza artificiale alle Ogr, l’appello di Marco Gay a un patto tra istituzioni, imprese e formazione. Torino può ancora giocare una partita da protagonista. A condizione di sapere dove vuole andare.
Il caso: La svolta per Diageo
Un passo avanti decisivo per il futuro dello stabilimento Diageo di Santa Vittoria d’Alba. Durante il tavolo convocato oggi a Roma dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stata ufficializzata l’offerta vincolante da parte del gruppo italiano Newlat Food per l’acquisto del sito produttivo, con l’impegno a garantire la continuità produttiva e la piena occupazione.
L’annuncio arriva dopo mesi di trattative e mobilitazioni, che avevano preso il via quando il colosso britannico aveva annunciato la chiusura dello stabilimento piemontese. Una prospettiva contro cui si erano schierate istituzioni e sindacati, chiedendo soluzioni capaci di salvaguardare sia il tessuto industriale che i lavoratori.
A dare la notizia è stato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che ha definito l’accordo «un’ottima notizia» e «il risultato di un lavoro congiunto tra governo e Regione, al fianco del territorio e dei lavoratori». Cirio ha ringraziato in particolare il ministro Adolfo Urso e i suoi uffici per il supporto istituzionale, e ha ribadito la disponibilità della Regione a incontrare i nuovi acquirenti: «L’auspicio è che i prossimi passaggi formali possano svolgersi in tempi brevi, assicurando la massima serenità per tutti».
Newlat Food – gruppo italiano del settore food & beverage, con un fatturato di 3 miliardi di euro e 9 mila dipendenti nel mondo – ha espresso l’intenzione di riassorbire l’intera forza lavoro attuale (349 addetti), mantenendo inizialmente le attuali linee produttive, per poi passare gradualmente alla produzione dei propri marchi.
L’inchiesta: Il triste record della cassa integrazione
Cassa integrazione più che raddoppiata in Piemonte nel primo trimestre del 2025. Secondo i dati dell’Osservatorio Inps, da gennaio a marzo, l’incremento è stato del 127% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In termini assoluti le ore autorizzate sono oltre 8 milioni al mese. La provincia più colpita è Asti che passa da 237.407 ore dei primi tre mesi del 2024 a oltre 1,2 milioni (+432%). Tanti i gruppi in difficoltà come la Cornaglia (Cortubi Valfenera) che producono marmitte per i veicoli commerciali Iveco, e la Sta di San Martino Alfieri. A incidere in modo negativo è in particolare l’indotto dell’automotive come in molte altre province a partire da Torino dove le ore totali di cassa integrazione hanno toccato la cifra monstre di 17.334.818 (+151%).
«Serve un intervento straordinario sulla manifattura»
«È un dato record, un livello così alto non si registrava dal 2021, durante la pandemia da Covid-19 quando le ore furono mezzo milione in più. Il governo nazionale e quello regionale farebbero meglio a occuparsi di come ridurre la cassa integrazione anziché celebrare dati edulcorati» commenta il segretario generale della Cgil Piemonte, Giorgio Airaudo analizzando i dati di tutta la regione e auspicando «un intervento straordinario sulla manifattura, capacità di attrarre investimenti, tutela dei posti di lavoro con nuovi ammortizzatori».
Cassa in crescita in 6 province su 8
La cassa integrazione cresce in sei province su otto (Biella è praticamente stabile, mentre nel Vco c’è addirittura una riduzione delle ore). Gli aumenti maggiori in termini percentuali, oltre ad Asti e Torino, sono a Vercelli (+287%). Anche a Cuneo cresce (+135%). In termini assoluti a trainare la cassa integrazione in regione è la provincia di Torino, dove le ore nel primo trimestre sono 17 milioni. Le ore autorizzate della provincia di Torino nel primo trimestre del 2025 superano le ore totali autorizzate nella provincia nell'intero anno 2023.
In tre mesi superata la cassa di tutto il 2024
«A Torino, nei primi tre mesi, le ore di cassa hanno già superato quelle utilizzate complessivamente nel 2024 – dice Edi Lazzi, numero uno della Fiom di Torino –. Nei metalmeccanici il comparto dell'auto è quello che sta utilizzando massicciamente la cassa integrazione perché non ci sono nuovi modelli di autovetture in produzione a partire da Mirafiori». A livello di comparti, come detto, il più colpito è il settore manifatturiero, con un aumento di13 milioni di ore rispetto allo stesso periodo del 2024, concentrato nell'automotive e nel suo indotto (9,5 milioni di ore in più). Da solo rappresenta più del 90% delle ore autorizzate a livello regionale. Al secondo posto il commercio (+192%).
Per approfondire: [Il servizio di Oscar Serra]
INTERVISTA: Giugiaro: che dolore la mia Italdesign in vendita
«Mi addolora vedere come tutto ciò che abbiamo costruito, in un settore ormai sempre più orientato verso la Cina, stia attraversando un momento così difficile. Anche Italdesign fatica a competere, soprattutto sotto il profilo dei costi. E questo, per me, è motivo di grande rammarico». Giorgetto Giugiaro, icona vivente del car design del Novecento, fondatore di Italdesign, ceduta da lui stesso al gruppo Volkswagen nel 2010, commenta la notizia della possibile vendita dell’azienda da parte del colosso tedesco. E indica nella Cina uno dei candidati più probabili per il futuro dell’azienda.
Per approfondire: [Le parole del designer]
LA RICERCA: Il Politecnico punta sugli studenti Usa
Stefano Corgnati, rettore del Politecnico di Torino, ha annunciato un piano ambizioso per attrarre i migliori studenti americani: «Vogliamo portarli qui dopo la high school, investendo sui nostri bachelor. Torino può diventare un punto di riferimento per la formazione internazionale».
Per approfondire: [L'intervento alle Ogr]
IL REPORTAGE: Banca d'Alba, l'assemblea record
«Noi ci siamo» dice il presidente Tino Cornaglia dal palco, con alle spalle un megaschermo che fa invidia a quelli dei concerti rock. Basta guardarsi intorno per capire al volo cosa intende: sotto e intorno l’enorme tensostruttura allestita in piazza Medford ci sono più di 19mila persone che assistono all’assemblea annuale di Banca d’Alba, la banca di credito cooperativo che può vantare più soci di tutta Italia grazie ai suoi oltre 65mila affiliati.
Dunque, quasi un terzo di essi domenica di buon mattino si sono incolonnati verso la capitale delle Langhe e si sono fermati alle porte del centro storico, dove è stato creato il «PalaBanca». Sono arrivati da tutto il Piemonte e dalla Liguria, alcuni hanno preso i pullman organizzati appositamente da Genova, da Torino, dal Canavese e da Verbania. Entrano dalle 9,30, senza fare code grazie a una trentina di accessi e un tagliando di convocazione con il codice a barre, usciranno dopo aver pranzato seduti a tavola con un altro tagliando che dà diritto a ricevere direttamente a casa un omaggio: quest’anno sono sei calici di cristallo da vino o, a scelta, un decanter firmati Spiegelau. «Il nostro grazie per la tua presenza», si legge sulla cartolina.
Per approfondire: [Il racconto di Roberto Fiori]
LA POLITICA: Cirio e il cresci-Piemonte
Dalla Silicon box di Novara a un’azienda di semiconduttori di Volpiano che vuole ampliare i propri magazzini. Dalla costruzione di ospedali all’attrazione di nuovi investimenti (come quelli dal Qatar). Prende forma la prima parte del «Cresci Piemonte», la legge speciale della giunta Cirio per tagliare i tempi della burocrazia e accelerare gli investimenti sul territorio, dopo l’appello lanciato da associazioni e mondo produttivo: «L’obiettivo è approvarla entro l’estate».
Per approfondire: [Il retroscena di Giulia Ricci]
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