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«Parolin, Parolin, Parolin». Ieri pomeriggio a San Pietro i fedeli erano sicuri: l'ex Segretario di Stato della Santa Sede sarebbe diventato il nuovo Pontefice. Sempre al fianco di Bergoglio, il cardinale veneto era tra i favoriti per l'elezione, sia per gran parte del pubblico che per la stampa. E proprio per questo, mentre alcuni intonavano già i primi "cori" per il successore di Papa Francesco, l'annuncio del protodiacono Dominique Mamberti è stato accolto con stupore e sbalordimento.
Le divisioni durante il Conclave
«Chi entra in Conclave da Papa, ne esce Cardinale», si dice da sempre ad ogni elezione. Ed anche questa volta è andata così. Entrato da favorito, Pietro Parolin è uscito "a mani vuote". E come lui, anche Matteo Zuppi, presidente della Cei, e Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme. Il motivo, secondo le prime indiscrezioni, sarebbe stata una divisione tra bergogliani e curiali, arrivati al Conclave divisi a metà. E dopo le tre votazioni andate male, e nonostante il suo cospicuo pacchetto di voti (tra i 40 e i 50), consapevole di non riuscire a raggiungere il quorum richiesto assai elevato (89), Parolin ha fatto un passo indietro, cambiando strategia. In che modo? Collaborando alla ricerca di un cardinale in grado di governare, ma allo stesso tempo sensibile alla pace e che potesse unire le forti spinte dei cardinali elettori dell'America Latina, senza tralasciare l'eredità di Bergoglio e rassicurare il partito dei moderati.
La delusione
Tanta la delusione sia a San Pietro che a Schiavon, il paese del cardinale Parolin. «Tifavo per Don Piero ma per me resta un grande lo stesso» dice Enrico Rigon che con altri stazionava sull'affollato piazzale antistante la chiesa, in attesa dell'annuncio del nuovo Papa. Deluso anche Valentino Carli, compagno di scuola delle elementari del cardinale veneto e membro della Proloco che stava organizzando i festeggiamenti in paese. «Mi dispiace era il più bravo della classe si vedeva che aveva una marcia in più. Siamo della stessa classe e, visto l'esito, parteciperà al nostro ritrovo decennale come 10 e 20 anni fa. Magari lo faremo andando a trovarlo a Roma». Un po' di delusione è tangibile anche nel bar centrale del paese, dove dalla mattina si erano radunati cittadini e giornalisti. Solo una signora aveva subito detto che «per il mio Don Piero non me lo auguro, ma lo dico per motivi miei». Un po' come dice il parroco don Luciano Attorni: «Così sarà più facile averlo più spesso qui da noi. Anziché il Papa aspetteremo Don Piero, che sa che lo aspettiamo a Schiavon da almeno due anni». E tra i delusi c'era anche Sergio Parolin, cugino del cardinale, che con la moglie Giuliana ha assistito all'annuncio dal telefonino di fronte alla chiesa di San Isidoro. «Ci credevo, un po' deluso lo sono», ha detto l'uomo. «Se fosse stato un italiano ero abbastanza sicura che avrebbero scelto lui per le competenze e i meriti» aggiunge Giuliana. «Probabile che ora lo vedremo più spesso, cosa che altrimenti sarebbe stata impossibile», aggiunge il cugino di Parolin.
Il sollievo della mamma di Pizzaballa
Non solo delusione.
Dopo l'«Habemus Papam» c'è anche chi ha tirato un sospiro di sollievo. Tra questi, la famiglia del cardinale Pizzaballa. Come riportato dal Corriere della Sera, il fratello del Patriarca di Gerusalemme avrebbe rassicurato la madre: «Tranquilla mamma, siamo fuori», le dice il figlio. «Sono sollevato, siamo tutti sollevati. Prima di tutto per lui, che avrebbe avuto sulle spalle un compito pesantissimo e adesso avrà qualche preoccupazione in meno».
«Sono contenta che non sia stato eletto lui. Io mi sento molto orgogliosa e quando lo sentirò gli dirò che per fortuna sarà libero, e che quando verrà gli farò la polenta. Ma sono contenta perché così potrò rivederlo: da Papa sarebbe stato difficile. E credo che sia contento anche lui, potrà continuare il suo lavoro a Gerusalemme. Lui poi è ancora molto giovane e avrà un’altra occasione, ma io non ci sarò più. Se mi sarebbe piacuto essere la mamma del Papa? Certo, sarebbe stato bello ma per me non c’è delusione, soltanto sollievo», ha aggiunto la madre.