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Prodi sbotta su Ventotene: 'Bisogna avere senso della storia'

1 mese fa 7
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Romano Prodi si è spazientito di fronte alla domanda di una giornalista che gli chiedeva cosa pensasse di una delle frasi del Manifesto di Ventotene citate mercoledì alla Camera dalla premier Giorgia Meloni, "la proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio".

"Ma che cavolo mi chiede? - ha ribattuto l'ex premier ed ex presidente della Commissione europea, a margine della presentazione del libro 'Il dovere della speranza' - Io mai detto una roba del genere in vita mia".

"È un passaggio nel Manifesto di Ventotene", ha replicato la giornalista, a cui il fondatore dell'Ulivo si è poi rivolto con tono sarcastico: "Lo so benissimo signora, credo non sono neanche un bambino. Ma era nel 1941, gente messa in prigione dai fascisti... Cosa pensavano secondo lei, al trattato o all'articolo secondo della Costituzione? Ma il senso della storia ce l'ha lei o no?". "Volevo sapere cosa ne pensava - ha detto la giornalista - visto che era stato citato". "Allora le cito un verso di Maometto e lei mi dice cosa lei pensa di Maometto? - ha risposto Prodi - Questo è far politica in modo volgare, scusi".

"Il problema di oggi non è chi è il primo ministro ma come facciamo una coalizione: con quali idee, con quali obiettivi" e "su questo si può trovare una fortissima alleanza" ma "quando vengono sottolineate le differenze è solo perché uno vuole andare al posto dell'altro" e "bisogna", invece, "che questo processo parta subito, bisogna organizzare le cose". Lo ha detto Romano Prodi all'Auditorium alla presentazione del libro 'Il dovere della speranza' con Massimo Giannini e Giovanna Pancheri.

"Bisogna ricostruire la rete democratica - ha osservato - e poi si penserà a chi farà la leadership". "Non possiamo pensare a un centro che si metta lì in mezzo e dia le carte - ha aggiunto in un altro passaggio - ma bisogna mettere assieme questi riformismi. Il Pd è certo il centro ma non può da solo arrivare al governo del Paese: va costruita in fretta una coalizione vincente per le prossime elezioni. Siamo a metà legislatura e o ci si mette a pensare a questo o non si fa a tempo ad arrivare a questo obiettivo: il momento è adesso perché la destra non sta mantenendo le sue promesse e, dopo il momento della 'gasatura'" ora la gente se ne sta accorgendo "su tanti temi: la scuola, la salute". "In politica estera - ha concluso - è un governo del tutto incartato e allora bisogna cominciare prima dai contenuti in una coalizione in cui ci vorrà che ognuno giochi la sua parte. Il Pd è il massimo responsabile, il protagonista, ma è un 'orchestra".

All'appuntamento era presente in prima fila Ernesto Maria Ruffini che aveva presentato poco prima il suo nuovo libro in un'altra sala.

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