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Torino celebra Hiroshige alla Galleria Elena Salamon: un viaggio incantato lungo la Tōkaidō

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Redazione

09 maggio 2025 14:49

La Galleria Elena Salamon Arte Moderna, affacciata sulla storica piazza IV Marzo, apre le sue porte dal 10 al 31 maggio 2025 a un maestro indiscusso dell'Ottocento giapponese: Hiroshige Utagawa. La mostra “Hiroshige Utagawa – Lungo la via della Tōkaidō” offre una rara opportunità di ammirare un prezioso nucleo di opere originali di questo raffinato incisore e pittore, figura di spicco della scuola ukiyo-e, l'arte della "pittura del mondo fluttuante".

Con la sua sensibilità lirica e una straordinaria attenzione al dettaglio naturale e atmosferico, Hiroshige (1797-1858) ha immortalato un Giappone sospeso tra realtà e immaginazione, trasfigurandolo in un paesaggio emotivo che ha esercitato un fascino duraturo sia in Oriente che sull'Occidente impressionista.

La Tōkaidō: un percorso simbolico tra natura ed emozione

 Il cuore della mostra è dedicato alla Tōkaidō, la vitale arteria che nel periodo Edo connetteva l'allora capitale Edo (l'odierna Tokyo) con Kyōto lungo un percorso di oltre 500 chilometri, scandito da cinquantatre stazioni di posta.

Per Hiroshige, la Tōkaidō trascende la sua funzione di semplice via commerciale o militare, trasformandosi in un viaggio simbolico che si dipana attraverso il mutare delle stagioni, la varietà dei climi, gli incontri fugaci e i silenzi contemplativi. Ogni stampa diviene una sosta, un frammento di vita colto nell'istante fugace in cui si manifesta la bellezza dell'effimero, in perfetta sintonia con l'estetica giapponese del mono no aware, la consapevolezza della caducità delle cose.

L'opera che introduce e definisce il tono dell'intera esposizione è la celeberrima Shōno Haku-i – La pioggia sferzante a Shōno, una delle stampe più iconiche della serie dedicata alle 53 stazioni del Tōkaidō. In questa scena di potente suggestione, viandanti colti da un improvviso e violento acquazzone si affrettano lungo un sentiero, i corpi piegati sotto il peso delle gocce battenti e protetti unicamente da leggeri mantelli di paglia. 

Le linee diagonali della pioggia creano un senso di movimento impetuoso, mentre la composizione, di apparente semplicità, rivela una maestria tecnica sorprendente nel suggerire la forza del suono, la sensazione di freddo e l'umidità palpabile dell'aria. Hiroshige non si limita a descrivere il paesaggio, lo evoca con una vibrazione in ogni segno, con ogni figura che partecipa al respiro stesso della natura.

Capolavori Ukiyo-e da collezioni Internazionali

Accanto a questo capolavoro, la mostra presenta altre dieci preziose xilografie policrome, tutte in eccellente stato di conservazione e corredate da un rigoroso apparato bibliografico comparativo con le collezioni dei più importanti musei internazionali, tra cui il British Museum di Londra, il Museum of Fine Arts di Boston e il Brooklyn Museum di New York. Ogni singola stampa offre uno sguardo inedito sul viaggio lungo la Tōkaidō e sul sentimento intimo del paesaggio che essa attraversa.

Il Festival di Tanabata cattura una delle feste più amate del calendario nipponico, con le sue caratteristiche lanterne colorate sospese nell'aria e i rami di bambù adornati di tanzaku, le delicate strisce di carta sulle quali vengono vergati desideri e poesie, mentre il cielo notturno si prepara ad accogliere il mitico incontro delle stelle Altair e Vega. Yoshiwara: Isole galleggianti nella palude del Fuji offre un altro momento di pura contemplazione, con l'ampio orizzonte acquatico punteggiato da ciuffi d'erba e dalle risaie allagate che riflettono il profilo ieratico e maestoso del Monte Fuji, presenza silenziosa e sacra. La composizione gioca sapientemente con i vuoti e i pieni, con la delicata sospensione tra terra e cielo, suggerendo un ordine naturale che è intrinsecamente spirituale. Queste immagini trascendono la semplice rappresentazione di vedute, divenendo vere e proprie visioni interiori, testimonianze di uno sguardo che osserva la realtà con profonda attenzione e compassione.

Particolarmente evocative e poetiche sono le due scene notturne tratte dalla celebre serie delle Cento vedute famose di Edo. In Tsukudajima from Eitai Bridge, il fiume scorre lento e placido sotto la luce argentea della luna, le barche appaiono immobili, quasi sospese in una dimensione temporale altra. In Seidō and Kanda River from Shōhei Bridge, l'imponente sagoma del ponte si staglia netta contro l'oscurità del cielo, mentre la città si distende silenziosa, illuminata da un chiarore discreto e soffuso. In queste opere, Hiroshige dimostra tutta la sua straordinaria abilità nel suggerire l'atmosfera rarefatta e la quiete profonda della notte, attraverso l'utilizzo di contrasti delicati e linee misurate.

La gioia primaverile dell'Hanami

Il percorso espositivo si apre anche alla vibrante gioia dei colori primaverili con Cherry-blossom Viewing at Asuka Hill, una celebrazione sentita della tradizionale usanza dell'hanami, il rito del picnic conviviale sotto la delicata fioritura dei ciliegi. Kimono dai colori vivaci, gesti eleganti e sguardi sereni animano la scena, ma l'intera composizione è pervasa da una sottile consapevolezza della transitorietà della bellezza. I petali, nel loro effimero splendore, ricordano la brevità intrinseca della giovinezza e della bellezza stessa.

A completare questo affascinante viaggio visivo, la galleria presenta una selezione eccezionale di 76 stampe in bianco e azzurro tratte dalla serie Tōkaidō fūkei zue. Di formato più contenuto, queste incisioni condensano con straordinaria finezza la narrazione paesaggistica, esaltando la purezza della linea e la sapienza della struttura compositiva. In queste opere, Hiroshige riesce con pochi segni e un uso magistrale del vuoto a suggerire profondità spaziale, atmosfera palpabile e una ricca narrazione storica. È una vera e propria lezione di sintesi e di leggerezza espressiva, che ancora oggi sorprende per la sua modernità e la sua potente capacità evocativa.

Un Invito alla contemplazione nel cuore di Torino

"Allestire una mostra su Hiroshige significa aprire una finestra tra due culture, due distinte concezioni del tempo e due modi profondamente diversi di osservare la natura che ci circonda," afferma con passione Elena Salamon, direttrice della galleria. "In queste opere straordinarie convivono un'eleganza intrinseca, una semplicità disarmante e una rara capacità di trasmettere un'emozione profonda attraverso la rappresentazione del paesaggio. Portare la sua arte qui, nel cuore pulsante di Torino, è un invito prezioso a rallentare il ritmo frenetico della nostra quotidianità e a dedicare uno sguardo attento a ciò che spesso ci sfugge: il ritmo silenzioso eppure vibrante della vita."

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